Carissimi, chiedo scusa se vi rubo ancora un po' di tempo, e se la mia riflessione potrà sembrarvi troppo infantile o rozza, ma è difficile tradurre in parole la gioia e la felicità che sto provando in quest'ora.
Rileggendo il Piccolo Principe, in questi ultimi mesi, non riesco a levarmi dalla testa una frase, che molti di voi hanno già sentito da me: nel dialogo tra il Piccolo Principe e la volpe, la volpe dice:
" Tu diventi responsabile di ciò che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa. "
Essere responsabile di ciò con cui hai stretto un legame, hai creato un rapporto… è una frase che, per la sua profondità fa venire le vertigini. Ma, come dice un noto cantante: la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. Un anno fa, salendo questi stessi gradini, tremavo al solo pensiero di salire all'Altare della mia prima parrocchia, del mio primo impegno pastorale: avevo la vertigine di cadere nell'incomprensione, nella noia, nel non essere in grado di volare. Il tempo, da quel 3 ottobre, è letteralmente volato: e oggi risalgo gli stessi gradini di un anno fa con la voglia matta di volare, di volare in alto, perché voi, cari fedeli di santa Bernadette, siete stati gli strumenti di cui si è servito il Signore per insegnarmi a volare. E avete fatto questo non con grandi gesti, ma coi piccoli gesti di ogni giorno, con l'affetto e la simpatia che vi contraddistingue: l'avete fatto con la preghiera, quella silenziosa di tante persone che vengono a trovare il Signore in questa chiesa, quella bagnata dalla sofferenza della malattia o dell'anzianità, quella impacciata e semplice dei bambini, quella solenne che mi avete dedicato l'otto settembre, mentre io, a Cagliari, ricevevo il dono più grande della mia vita: diventavo sacerdote per sempre.
E in questa Eucarestia, che è il modo migliore per ringraziare il Signore di tanta ricchezza e di tanta misericordia, in questo calice che mi avete voluto donare, ho voluto unire insieme all'offerta di Gesù, che si ripresenta sul nostro Altare, il mio personale e indegno grazie per tutte le persone e le situazioni di quest'anno in mezzo a voi.
Grazie, perchè 12 mesi fa mi avete accolto come a casa! Grazie per l'esempio sacerdotale e la guida di don Donato, per il suo equilibrio, per le sue parole dell'omelia, e la sua voglia di essere pienamente tuo Sacerdote. Grazie perché mi è stato vero maestro e amico, soprattutto quando si ritirava qui in chiesa a pregare da solo, per me e per ciascuno di voi. Grazie per la fraterna amicizia nata e cresciuta qui con don Vincenzo e don Edoardo: per i loro consigli, il loro aiuto e la loro simpatia. Caro don Edoardo: domani compi 40 anni: non demoralizzarti davanti all'osteoporosi e all'alzhaimer, ma mantieni sempre la giovinezza di spirito.
Grazie per i bambini e i ragazzi, specialmente per quelli che ho incontrato nella catechesi, nell'oratorio domenicale ed estivo, nei campi estivi: grazie per la dolcezza dei cuccioli, per l'innocenza e l'emozione dei bambini delle Comunioni, per la voglia di crescere dei ragazzi delle cresime. Grazie per i catechisti, soprattutto per quelli con cui è nato non solo un rapporto di lavoro, ma soprattutto un'amicizia.
Un grazie speciale ai nostri chierichetti, sempre numerosi e solennissimi: non ho mai nascosto l'affetto speciale che nutro per ciascuno di voi. Approfittate del fatto di essere vicini all'altare per ascoltare bene cosa il Signore voglia da voi: ... non abbiate paura di seguire Gesù. tra voi, ne sono certo, c'è qualcuno che fra qualche anno sarà qui, al posto mio, a celebrare la sua Prima Messa.
Uno speciale ringraziamento va ai ragazzi del Post Comunione, e ai vostri catechisti: con voi specialmente ho condiviso il cammino di un anno, culminato in un bellissimo campo lo scorso giugno: ora che giovedi prossimo ricominciamo, voglio che cresciate nell'amicizia con Gesù e nella gioia e amicizia tra voi. Non lasciatevi rubare la felicità di avere un Amico che non vi abbandona mai dalle mode o dalle dicerie dei compagni: Gesù non tradisce mai, e non lascia mai soli i suoi amici.
Grazie ai giovani del Post Cresima e ai loro catechisti: per i vostri dubbi e le vostre domande, la vostra fiducia e la vostra intraprendenza, la vostra gioia e la vostra capacità di mettervi in gioco e in discussione. Con voi sarò più duro, perché (chi ha fatto il campo mi capirà sicuramente meglio), tra noi c'è un legame unico. È bello sentirvi parlare dei vostri desideri di crescita, del vostro desiderio di essere migliori, della vostra voglia di conoscere: ma non prendetevi in giro! Se veramente credete che la risposta alle vostre attese sia Cristo, allora non abbiate paura di buttarvi, di lasciarvi andare, di seguire concretamente Cristo. E Cristo lo si segue con scelte coraggiose, con rinunce coraggiose, con impegno e responsabilità: non con compromessi o secondo la voglia del momento. Prego che possiate anche voi scoprire quanto dice il Papa: "Cristo nulla toglie, ma tutto dona". Non mettete Dio tra le cose opzionali della vita: sareste condannati alla tristezza del giovane ricco, che per il suo attaccamento a se non ha seguito Cristo. E, chi vive triste, cresce triste… se volete la felicità, se volete realmente capire cosa significa amare ed essere amati non chiedete a face book o al primo pensatore che passa: chiedete a Cristo, che per voi, per ciascuno di noi, ha donato la sua vita…
Grazie per coloro che hanno voluto essere presenti qui, anche se fanno parte della mia Parrocchia di origine: grazie per questa inconfutabile prova di affetto e di amicizia.
Grazie, per tutte quelle persone che non rientrano in queste categorie, ma che mi sono state accanto con l'affetto e l'amicizia, con la vicinanza e la disponibilità: il Signore ricompensi ogni vostro sforzo.
E ora, cari fratelli e sorelle, questo legame che il Signore ha voluto crescerà ancora per un anno, in cui sarò in mezzo a voi: abbiate ancora tanta e tanta pazienza, perdonate tutti i miei limiti, ma accettate quanto il Signore vorrà dirvi per bocca di questo povero prete…
E concludo chiedendovi un ulteriore regalo: pregate sempre per me, pregate perché non dimentichi mai la gioia di questo momento, pregate perché non vi annunci mai me stesso, ma solo Cristo, pregate perché anche da questa parrocchia, presto, possano sorgere numerose e sante vocazioni al sacerdozio.
Sia lodato Gesù Cristo.
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