mercoledì 22 dicembre 2010

Omelia per l'Adorazione di Natale coi giovani del post cresima (versione non rivista)

Cari amici, perché davanti al Signore posso dire con forza che lo siete tutti,
l’uomo è un viaggiatore, homo viator est: è un cercatore, uno che non si accontenta mai di se, ma va in cerca di qualcosa di più, di nuovo. Nella vita quotidiana, nei nostri amori, nelle nostre amicizie, nelle nostre occupazioni ci accorgiamo di come sfioriamo l’Infinito senza mai possederlo del tutto.
C’è una canzone, che mi piace veramente tanto: L’infinito, di Raf, che dice: “L’Infinito sai cos’è? L’irraggiungibile, fine o meta che rincorrerai per tutta la vita”, ed è cosi per tutti, compresi i re Magi del vangelo che abbiamo appena letto.
I Magi erano dei sapienti, degli scienziati dell’antichità… sapevano molto, ma non tutto: avevano bisogno di qualcosa di superiore alle nozione, ai libri e alle filosofie. Riconoscere questa mancanza, questa deficienza, questa UMILTA’, li porta a fidarsi di un segno nuovo del cielo, una stella particolare che attrae il loro cuore. Verrebbe da chiedersi: perché quella stella?? Tra tutte, perché quella?
Tante stelle appaiono in cielo, anche a Natale:
·         La stella di Babbo Natale, che identifica il Natale coi suoi regali, il suo consumismo, il suo spreco e la sua superficialità;
·         La stella qualunque: il Natale è un giorno per come tanti altri: nulla di nuovo. Pranzo in famiglia, regali, albero, presepe, messa di Mezzanotte, tanti auguri e basta.
·         E poi c’è lei, la stella cometa, la stella unica nel firmamento del cielo, che invita a lasciare quello che sei, ad uscire, a viaggiare, a metterti in discussione…
Chiediamoci: qual è la mia stella? Quali sono i desideri per questa mia vita? Non parliamo di oroscopi o di astrologia, tutte superstizioni per gente poco intelligente… ma di desideri! Desiderio vuol dire proprio dalle stelle!! Cosa cerco nelle stelle, nelle guide della mia vita?
I Magi iniziarono questo lungo viaggio, nella speranza di scoprire e di vedere realizzato il loro desiderio: conoscere la verità. E questo è un viaggio che li espone anche a fatica, prove, dubbi. La stella, infatti, scompare quando arrivano da Erode, quando incontrano il personaggio più falso che c’è, che vuole adorare per uccidere…
La verità è offuscata dal male: la luce non può andare d’accordo con le tenebre, il tuo desiderio non può andare a braccetto col compromesso del peccato: il peccato infatti rende tenebrosa la nostra vita, ci nasconde la luce della stella, ci rende falsi nei confronti degli altri, di se stessi e di Dio stesso. Nella confessione noi facciamo verità a noi stessi, davanti alla Verità per eccellenza, che è Dio!
Infatti, una volta usciti dal palazzo di Erode, dall’oscurità del male… riappare la stella. Spero che anche voi, uscendo dal confessionale, possiate rivedere la luce amica della stella che vi guida. E questa stella si posa per loro su una capanna di Betlemme: non di Atene, centro della sapienza antica, o di Roma, centro politico di tutto il mondo allora conosciuto… ma di un paese sconosciuto e sperduto.
E trovano un bambino… dimmi, perché viaggiare per vedere un Bambino??? Perché in quel Bambino si manifesta la verità della loro vita come di quella di ogni uomo: TU NON SEI SOLO! ACCANTO A TE C’E’DIO, VICINO A TE; NELLA TUA MENTE E NEL PROFONDO DEL TUO CUORE, C’È DIO. Una verità che non si presenta come un concetto astratto o una filosofia o un ragionamento: ma una persona: GESU CRISTO.
Da allora in poi chi vuole incontrare la Verità deve fare i conti con la persona di Gesù, col suo messaggio, con la sua croce, con la FEDE. La verità è una persona, e noi possiamo accettarla, rifiutarla, amarla, ucciderla, adorarla, ascoltarla, ignorarla… Gesù impone una scelta alla nostra libertà: scegliere tra un Dio bambino e un Potente Erode, tra i palazzi del potere e la mangiatoia…
I Magi scelgono la mangiatoia, e offrono i loro doni al Bambino Gesù, doni che sembrano inutili, ma che indicano il loro abbandonarsi, il loro affidarsi… il loro AMORE per quel Bambino, che è la Verità. E la verità esige di essere abbracciata totalmente da tutti noi stessi, anima, corpo, sentimenti… e il modo migliore per farlo è l’Amore.
CHI AMA NON MENTE: CHI AMA SI FA AMMAZZARE PER LA VERITA, SI RIDUCE A NASCERE IN UNA SPORCA MANGIATOIA, SI ANNULLA FINO A DIVENTARE PANE PER NUTRIRE LA PERSONA AMATA. QUESTO, CARI RAGAZZI, È L’AMORE VERO: NON È UN FARSI E RIFARSI!!!!
Solo un amore così ti cambia, solo così sei veramente una persona nuova. Hai toccato finalmente l’Infinito, la Verità… ma il viaggio non è finito: devi tornare in patria, alla vita dopo le feste, alla realtà quotidiana… ma se hai scoperto che la tua vita ha una verità da scoprire, ha un senso di amore, che non sei più solo, lo farai per una strada nuova, diversa, perché LA GIOIA CHE HAI ASSAPORATO SARÀ LA STELLA DENTRO DI TE.
Continua la canzone che ho detto prima: e adesso, che farai?? E ammesso che abbia incontrato la Verità, che farò???
NON PUOI VIVERE COME PRIMA, SE HAI SCOPERTA LA GIOIA DEL CRISTIANESIMO: UN DIO VICINO CHE MI AMA!!! SE NO,MENTI, SEI UN FALSO, HAI RIFIUTATO L’AMORE, e senza questo amore, non puoi amare e rimarrai sempre deficiente di qualcosa, superficiale…
NON PUOI PIÙ FARE A MENO DI DIO, DELLA CHIESA, DELLA FEDE: PERCHÉ IL TUO CUORE SI RIBELLA, VUOLE QUELL’INFINITO ANCHE SE LO METTI A TACERE, PRIMA O POI TORNA E URLA DENTRO DI TE…
NON PUOI PIU’ ESSERE SUPERFICIALE, NON PUOI ODIARE IL TUO FRATELLO, NON PUOI PIU’ FARE A MENO DI AMARE FINO IN FONDO…
E se cadi o hai dubbi, non ti disperi, perché sai che il viaggio continua, e nei Sacramenti Gesù ti aspetta per rinfrancarti, per mostrarti, in maniera sempre nuova l’AMORE, quell’amore che ci riempie gli occhi di lacrime di gioia.
DAVANTI A QUESTA CULLA, ORA VUOTA MA CHE ACCOGLIERÀ DIO, deponiamo le nostre lacrime di gioia, LACRIME CHE QUESTA VITA HA UN SENSO, E IO, NONOSTANTE ERODE, NONOSTANTE IL VIAGGIO, NONOSTANTE LE MIE CADUTE, IO L’HO TROVATO: È UNA PERSONA, È GESÙ, E NON MI ABBANDONERÀ “MAI, OVUNQUE TU SARAI, OVUNQUE IO SARÒ, NON SMETTEREMO MAI: SE QUESTO È AMORE, È VERITÀ, È GIOIA, È FELICITÀ, È AMORE, VERITÀ, GIOIA E FELICITÀ INFINITA!

PERCHE' GESU' BAMBINO E NON BABBO NATALE???

credo vi siano almeno tre motivi:
1. per stare alla tradizione, Babbo Natale è la forma laica di Santa Klaus, San Nicola, molto festeggiato nel Nord Europa e in Oriente. Perciò, essendo san Nicola diverso da Gesù, se ne deduce che non sia la sua festa quella di Natale.
2. mentre Babbo Natale, nella sua forma laica e mondanizzata, non esiste, Gesù esiste. Il rischio che molti sottolineano è che la scoperta della non esistenza di Babbo Natale,  potrebbe essere collegata da qualche fanciullo alla non-esistenza di Gesù. Questo può accadere: ma il buon genitore spiegherà al suo figliolo che mentre Babbo Natale non esiste, Gesù esiste e da la forza ai genitori di lavorare, e dal sudore e dalla fatica di quel lavoro derivano i regali che ci si scambia per Natale: insegnamento non da poco ai giorni nostri.
3. mentre Babbo Natale cessa il suo "lavoro" con l'infanzia, la nostra Religione ci insegna che Gesù continua, con la grazia, a donarci i beni materiali e spirituali di cui abbiamo bisogno sempre, specialmente nei sacramenti, nella preghiera e nell'esempio delle persone buone che ci stanno vicino...
detto questo:
Buon Natale, in compagnia di Gesù Bambino...

giovedì 16 dicembre 2010

ESAME DI COSCIENZA VEGLIA DI NATALE

ESAME DI COSCIENZA
L’esame di coscienza serve a valutare la propria vita alla luce del Vangelo.
Consigli pratici:
·         La base di ogni buona confessione è la verità: bisogna non aver paura di rispondere con verità alle esigenze e alle domande della vita cristiana.
·         Inoltre NON BISOGNA AVER PAURA DEL SACERDOTE: il suo compito è di consigliare e di perdonare, non di giudicare: tantomeno bisogna pensare che il sacerdote RICORDI i peccati che abbiamo confessato.
·         Esistono vari modi di analizzarsi: il più semplice si basa sui comandamenti.
·         Nella confessione bisogna vedere le cose che vanno bene e le cose che vanno male:
o   Delle cose buone bisogna ringraziare il Signore
o   Delle cose cattive bisogna chiedere perdono al Signore, con l’intenzione di cambiarle.
·         Tra le cose buone, ringrazio il Signore per le principali, anche se non ci sono nei comandamenti (p.es: ho incontrato tale persona, ho sentito tale catechesi, ho avuto modo di aiutare e di consigliare un amico…): invece delle cose cattive devo confessare i peccati mortali, cioè quelli fatti volontariamente e sapendo che era peccato.
·         È utile, quindi, dividere le risposte alle domande in due gruppi: quelle positive e quelle negative. In confessione conviene iniziare con le positive e passare poi alle negative.
·         Affinché la confessione ci migliori veramente, è necessario impegnarsi nel migliorare uno degli aspetti negativi che abbiamo confessato, soprattutto quelli che ci vengono consigliati dal sacerdote.
SCHEMA - DOMANDE
PRIMA DI TUTTO: da quanto tempo non mi confesso? Ho tralasciato qualche peccato nell’ultima confessione? Ho fatto la penitenza che il sacerdote mi aveva dato?
Inoltre dire il proprio stato di vita: ossia, studente, lavoratore… fidanzato… catechista, animatore, …Al proprio stato di vita sono legati degli doveri: per esempio: per un fidanzato non tradire la fidanzata, per un catechista prepararsi ed essere presente agli incontri di catechismo, essere di esempio… per uno studente studiare: per un lavoratore percepire un giusto stipendio e fare bene il proprio lavoro…
PRIMO COMANDAMENTO: Io sono il Signore tuo Dio: non avrai altro Dio all’infuori di me.
- Vuoi veramente incontrare Dio?
- Difendi il tuo quieto vivere “eliminando” Dio dalla tua vita?
- Hai il coraggio di essere cristiano anche quando è difficile per l’incomprensione degli altri? Oppure hai paura?
- Come vivi la tua vita di preghiera (Messa domenicale, preghiere quotidiane…)?
- Cerco di scoprire e di vivere il progetto di Dio su di me (meditazione, lettura del Vangelo, opere buone, propositi…)?
- Sai riconoscere Dio nelle piccole cose di ogni giorno?  Lo sai riconoscere quando qualcuno bussa alla porta della tua vita?
- Ho ricevuto l'Eucaristia senza aver confessato prima i peccati gravi?

Secondo Comandamento: Non nominare il nome di Dio invano

Ho bestemmiato?
Evito le parolacce, le imprecazioni, gli insulti e tutte quelle cose che offendono Dio e gli altri, e gli danno scandalo?

Terzo Comandamento: Ricordati di santificare le feste

Vado a Messa la domenica e le altre feste di precetto, eccetto in caso di malattia?
Come mi comporto in chiesa?
Mi ricordo, se passo in parrocchia, di entrare in chiesa a fare qualche preghiera?

Quarto Comandamento: Onora il padre e la madre.

- Sei in grado di obbedire?
- Sono stato motivo di sofferenza per i genitori?
- Sono stato obbediente? Compio i miei doveri di studio o di lavoro?

Quinto comandamento: Non uccidere

- Litigo coi miei compagni – fratelli – amici?
- Ho insultato gli altri?
- Ho ucciso qualcuno “con la lingua”, calunniando il mio prossimo?
- Ho perdonato le offese? Mi sono vendicato? 

Sesto e Nono Comandamento: Non commettere atti impuri – Non desiderare la donna d’altri.

- Ho custodito il pudore nelle parole, negli sguardi e nelle azioni?
-Ho commesso atti impuri da solo o con altre persone?
-Sei veramente capace di amare?
- Ho letto o guardato riviste o spettacoli immorali?

Settimo e decimo comandamento: Non rubare – Non desiderare la roba d’altri.
 Ho sempre rispettato i beni altrui?
- Ho perso tempo, sottraendolo ai miei doveri?
- Sono invidioso dei beni altrui? Sono superbo e arrogante con il prossimo?
- Sono caritatevole in casa e col prossimo?
- Ho restituito le cose che avevo in prestito?

Ottavo comandamento: Non dire falsa testimonianza
- Sono stato bugiardo? Ho espresso sospetti o giudizi temerari?
- Ho calunniato?
- Ho preso in giro i miei compagni?

Esempio pratico (i peccati e le informazioni sono completamente inventate)
Sono da 5 mesi che non mi confesso. Sono catechista e sono fidanzato. Dall’ultima confessione devo ringraziare il Signore perché mi è stato accanto, e mi ha permesso di essere obbediente a casa e di pregarlo quotidianamente. Inoltre ho avuto modo di aiutare i miei amici quando avevano bisogno di me con sincerità e senza secondi fini, di essere fedele al mio fidanzato.
Devo però chiedere perdono al Signore perché qualche domenica sono mancato dalla Messa perché non ne avevo voglia. Inoltre ho criticato i miei professori e i miei compagni, non sempre sono stato puro nel linguaggio, non ho perdonato quel mio conoscente che mi ha offeso. Ho infine perso tempo in cose futili, sottraendolo allo studio e ai miei impegni. Di questo chiedo perdono al Signore.

domenica 21 novembre 2010

Solennità di Cristo Re - Omelia

        21 novembre 2010

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo

Parrocchia santa Bernardette (Messa dei Bambini)

Sia Lodato Gesù Cristo!

Che cos'è un Re? È uno potente, che comanda, che ha eserciti, armi, televisioni, soldi, castelli… hanno una corona e un trono…

Oggi è la festa di Gesù Re dell'Universo. Noi ci immaginiamo Gesù cosi, però il Vangelo ci descrive una scena che sembra che non c'entra nulla con i Re: la crocifissione di Gesù. Il trono di Gesù… una croce; la corona anziché essere d'oro, è di spine, anziché cibi prelibati, una spugna con aceto, anziché corte e ministri, solo un popolo che prima lo seguiva e ora lo tradisce, dei soldati che lo prendono in giro e due ladroni affianco a lui.

Che strano re!!! Ma noi crediamo che Gesù è Re, perché non comanda uno Stato, ma perché è Re d'amore: lo ha dimostrato in tutta la vita, guarendo i malati e aiutando tutti, e continua a farlo anche qui sulla croce. Infatti, Gesù ama i suoi uccisori, e li perdona; ama la Mamma, Maria, che è li, e per non lasciarla sola la affida a san Giovanni, ama perfino il buon ladrone, che gli chiede: "Gesù ricordati di me"… tanto che gli dice: "Oggi sarai con me in Paradiso".

Cosa significa questa frase: vuol dire: "NON SEI PIU SOLO, IO SONO CON TE..:" Gesù si fa vicino per sempre a questo ladrone, che ne aveva combinato di tutti i colori. E il ladro, con questa richiesta di Gesù, riesce a rubare il Paradiso!!!

La parola Paradiso significa giardino: Gesù non promette un orto! Giardino, perché tutto è bello, tutto è felicità, tutto è gioia. Gesù paragona il Paradiso al giardino perché vuole anche farci vedere come il Paradiso lo costruiamo qui in terra, partendo dal nostro cuore. Gesù è re dei cuori! In ognuno di noi ha seminato un seme, piccolo, invisibile… la fede. Questo seme può diventare un grande albero, e rendere ancora più bello questo giardino, e cresce quando ti accosti all'Eucarestia, quando preghi, quando ti confessi, quando fai opere di bene, quando obbedisci ai tuoi genitori, quando perdoni i tuoi amci… e da seme piccolissimo diventa un albero bello, grande, maestoso. Vedete allora come Gesù vuole essere Re: re d'amore, re dei cuori, re crocifisso. E noi non dobbiamo vergognarci di avere un Re cosi umile, cosi disprezzato… non dobbiamo vergognarci del Crocifisso. Purtroppo ancora spesso sentiamo di qualcuno che vuole togliere anche il segno del crocifisso dai luoghi pubblici, forse per paura e per vergogna che quell'amore che Gesù ha mostrato lo possa toccare, perché quando l'amore ti tocca, ti fa fare cose pazzesche che mai avresti fatto prima. Pensiamo a due innamorati: passano tanto tempo insieme, si fanno dei regali bellissimi, si dicono cose profonde e poetiche… cose che normalmente non si fa senza amore.

Anche chi ama Gesù, chi ricambia quest'amore, fa cose meravigliose, fa cose grandi… pensate ai santi. Oggi voglio raccontarvi la storia di alcuni santi, poco conosciuti ma che hanno tanto da insegnarci, e dirvi l'ultima cosa.

Siamo in Messico, nel 1926. Viene eletto un presidente, Calles, che fa questa legge: qui in Messico si può credere in qualunque religione, tranne quella cattolica. Addirittura crea un esercito per andare a cercare i cristiani, torturarli e, se non dimostrano di voler cambiare religione urlando "viva il presidente", ucciderli. Addirittura cercano di distruggere con una grande bomba la chiesa più grande del Messico, quella della Madonna di Guadalupe, ma non ce la fanno. I messicani, di cui la maggior parte sono cattolici, sono coraggiosi, si organizzano in gruppi, chiamati Cristeros, e anziché arrendersi, combattono: "Viva Cristo Re" è il loro urlo di battaglia. La battaglia stava per essere vinta dai Cristeros, ma poi il nuovo presidente riesce con l'imbroglio a vendicarsi di tutte queste persone, a ucciderne tantissime e a confermare quella brutta legge.

Oggi preghiamo anche per loro, per questi popoli che sono cristiani ma non possono esprimere in pubblico la loro fede, che sono perseguitati: l'amore di Gesù tocchi il cuore di questi governanti, e Gesù regni anche li, come nei nostri cuori, come in tutto l'universo. Che la nostra vita sia sempre un urlo che si estende a tutto il mondo:

Viva Cristo Re!


 

domenica 17 ottobre 2010

Omelia della XIX Domenica del Tempo Ordinario

17 ottobre 2010

Parrocchia Santa Bernardette – Roma (Messa degli Adulti)

Sia Lodato Gesù Cristo!

"L'uomo non è mai tanto grande come quando sta in ginocchio davanti a Dio".

0. Cari fratelli e sorelle, questa frase del Beato Giovanni XXIII sintetizza il tema delle letture di questa domenica: la preghiera. Gesù stesso nel Vangelo ce lo mostra: la parabola del giudice iniquo è detta sulla necessità di pregare sempre, senza mai stancarsi.

1. Due sono i personaggi della parabola: un giudice che era ingiusto ed empio, senza riguardi per gli altri e per Dio; e una povera vedova, che insiste continuamente affinché le venga fatta giustizia. Sembra che questa povera donna non avesse altro da fare: ed è proprio così: la sua vita è chiedere, è desiderare. Ed è proprio per questa sua insistenza che viene esaudita, nonostante l'atteggiamento del giudice. Anzi Gesù ci invita a pensare: Se un giudice del genere ha esaudito la vedova per la sua insistenza, tanto più Dio, che è giudice giusto e pio, esaudirà i nostri desideri.

2. Sant'Agostino afferma che la preghiera è il desiderio di incontrare Dio, di parlargli, di "intendersela con il Signore come un amico" come amava dire santa Teresina di Lisieux. E tale desiderio, tale volontà di essere amici di Dio, deve essere continuo, come abbiamo letto nel Vangelo di oggi. Se il nostro desiderio di Dio è continuo, cosi sarà continua anche la nostra preghiera: ogni evento, ogni persona, ogni notizia che ci interpella durante la giornata deve essere misurata con il metro di Dio, deve venir vista con gli occhi di Dio, deve venir considerata come volontà di Dio. Pregare significa entrare nella volontà di Dio, farla nostra. Spesso noi consideriamo la preghiera come una richiesta da esaudire, in nome di una fedeltà o di una bontà che in realtà non ci appartengono mai del tutto. Noi con la preghiera entriamo nella volontà di Dio: ciò significa che chiediamo a Dio qualcosa che possa essere per il nostro bene: se è volontà di Dio, essa si compirà, se non è volontà di Dio, o se non rientra nel nostro bene, chiediamo a Dio la forza di affrontare le difficoltà, i dubbi… la vita.

3. La vita, d'altronde, è una guerra: ce lo mostrano sia la prima lettura che il Vangelo. Solo chi prega, solo chi ha questo desiderio di Dio, solo chi grida a lui con fiducia VINCE. LA PREGHIERA, se è fatta con questo spirito di abbandono, di dipendenza da Dio, in maniera perseverante… VINCE SEMPRE. Lo dice anche Gesù nel Vangelo di Matteo "con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".

4. Per questo la nostra preghiera non può essere episodica, momentanea, ne possiamo imparare a pregare in maniera veloce e indolore: come dice un proverbio "presto e bene, raro viene". La preghiera fa parte di quel cammino da fare, di quella crescita spirituale che è la nostra fede.

5. LA PREGHIERA fa crescere la nostra fede, la nostra adesione a Cristo, la nostra dipendenza da Lui: RIFUGGIAMO l'ORGOGLIO di non chiedere, di accontentarci di qualche preghierina… vedete Mosè nella prima lettura: appena abbassa le braccia, la sua preghiera, Israele viene sconfitto. Ed è proprio con un'affermazione di Gesù sulla fede che termina il Vangelo di oggi: "Il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà ancora la fede sulla terra?" Una frase che ci può sembrare sconsolata, ed è cosi: ma alla quale possiamo rispondere: "Si, se noi ci impegneremo a combattere con Cristo, a desiderarlo con tutto il cuore e la forza, se pregheremo con fiducia e serietà".

6. Questo vuole essere il nostro proposito: trovarci pronti al ritorno del Figlio dell'Uomo, trovarci fedeli, trovarci amici e discepoli di Cristo: far trovare al nostro Signore e Dio una casa solida e spaziosa.

E questa casa sarà solida nella misura in cui saranno costruite con impegno le fondamenta: e le fondamenta sono date dalla preghiera.

7. Come costruire queste fondamenta, allora? Prima di tutto Dedicando qualche momento in più al silenzio e alla meditazione durante la giornata (specialmente alla mattina e alla sera) e la settimana (sicuramente la domenica!!!), magari da trascorrere alla presenza di Gesù Eucarestia qui nelle nostre chiese, ma anche in casa, per strada … dovunque si può pregare. Cosa chiedere? Raccontare a Gesù la nostra giornata, le nostre difficoltà, le nostre gioie … cosi come si fa con gli amici … utilizzare le preghiere che abbiamo imparato nella nostra infanzia … parlare con Dio partendo da un brano del Vangelo, meditandolo e cercando in esso la regola e la via della nostra vita … questi sono alcuni suggerimenti per iniziare questa costruzione.

8. Maria ci è maestra e madre anche nella preghiera: basta leggere il Magnificat, in cui Lei riassume la sua fede nella grandezza di Dio, nella continua presenza nella sua vita, nella sua assoluta dipendenza da Lui, nella infinita felicità che l'uomo sperimenta schierandosi con Dio nella lotta della vita, con la certezza della felicità che non conosce tramonto.

Sia lodato Gesù Cristo!

sabato 16 ottobre 2010

2 settimane!!!

"Strada facendo vedrai che non sei più da solo
strada facendo,
troverai un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore...
vedrai più amore....vedrai!"

Con questa citazione di una nota canzone di Baglioni sono stato presentato nella mia nuova Parrocchia a Roma, dove a Dio piacendo trascorrerò i prossimi 2 anni.
Tutto questo 2 settimane fa, e non mi sembra vero che siano già trascorse due settimane.
Ho conosciuto i preti della parrocchia, ho conosciuto gli animatori e i ragazzi del post cresima, ho iniziato a conoscere i bambini del post comunione... e già non mi sento più solo!!!
Ma sicuramente non mi sento abbandonato da Dio, che mi ha voluto qui nel suo disegno provvidenziale, per prepararmi all'ordinazione sacerdotale... non mi sento abbandonato dai miei compagni, molti dei quali studiano qui, non mi sento abbandonato dalla mia parrocchia, soprattutto dagli animatori dell'oratorio di San Pietro, e nemmeno mi sento abbandonato dai ragazzi e dai giovani di Cinisello Balsamo...
La strada da fare è ancora lunga, ma posta questa premessa indispensabile, andiamo avanti con fiducia!!! Per tutti voi, ogni giorno, sento la strada che fa battere il mio cuore, vedo l'amore, ma soprattutto benedico Dio e lo prego che tutti ci faccia crescere nella sua amicizia e nel suo amore...