mercoledì 22 dicembre 2010
Omelia per l'Adorazione di Natale coi giovani del post cresima (versione non rivista)
PERCHE' GESU' BAMBINO E NON BABBO NATALE???
1. per stare alla tradizione, Babbo Natale è la forma laica di Santa Klaus, San Nicola, molto festeggiato nel Nord Europa e in Oriente. Perciò, essendo san Nicola diverso da Gesù, se ne deduce che non sia la sua festa quella di Natale.
2. mentre Babbo Natale, nella sua forma laica e mondanizzata, non esiste, Gesù esiste. Il rischio che molti sottolineano è che la scoperta della non esistenza di Babbo Natale, potrebbe essere collegata da qualche fanciullo alla non-esistenza di Gesù. Questo può accadere: ma il buon genitore spiegherà al suo figliolo che mentre Babbo Natale non esiste, Gesù esiste e da la forza ai genitori di lavorare, e dal sudore e dalla fatica di quel lavoro derivano i regali che ci si scambia per Natale: insegnamento non da poco ai giorni nostri.
3. mentre Babbo Natale cessa il suo "lavoro" con l'infanzia, la nostra Religione ci insegna che Gesù continua, con la grazia, a donarci i beni materiali e spirituali di cui abbiamo bisogno sempre, specialmente nei sacramenti, nella preghiera e nell'esempio delle persone buone che ci stanno vicino...
detto questo:
Buon Natale, in compagnia di Gesù Bambino...
giovedì 16 dicembre 2010
ESAME DI COSCIENZA VEGLIA DI NATALE
- Cerco di scoprire e di vivere il progetto di Dio su di me (meditazione, lettura del Vangelo, opere buone, propositi…)?
Secondo Comandamento: Non nominare il nome di Dio invano
- Sono stato obbediente? Compio i miei doveri di studio o di lavoro?
- Ho perdonato le offese? Mi sono vendicato?
-Sei veramente capace di amare?
- Ho perso tempo, sottraendolo ai miei doveri?
domenica 21 novembre 2010
Solennità di Cristo Re - Omelia
21 novembre 2010
Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
Parrocchia santa Bernardette (Messa dei Bambini)
Sia Lodato Gesù Cristo!
Che cos'è un Re? È uno potente, che comanda, che ha eserciti, armi, televisioni, soldi, castelli… hanno una corona e un trono…
Oggi è la festa di Gesù Re dell'Universo. Noi ci immaginiamo Gesù cosi, però il Vangelo ci descrive una scena che sembra che non c'entra nulla con i Re: la crocifissione di Gesù. Il trono di Gesù… una croce; la corona anziché essere d'oro, è di spine, anziché cibi prelibati, una spugna con aceto, anziché corte e ministri, solo un popolo che prima lo seguiva e ora lo tradisce, dei soldati che lo prendono in giro e due ladroni affianco a lui.
Che strano re!!! Ma noi crediamo che Gesù è Re, perché non comanda uno Stato, ma perché è Re d'amore: lo ha dimostrato in tutta la vita, guarendo i malati e aiutando tutti, e continua a farlo anche qui sulla croce. Infatti, Gesù ama i suoi uccisori, e li perdona; ama la Mamma, Maria, che è li, e per non lasciarla sola la affida a san Giovanni, ama perfino il buon ladrone, che gli chiede: "Gesù ricordati di me"… tanto che gli dice: "Oggi sarai con me in Paradiso".
Cosa significa questa frase: vuol dire: "NON SEI PIU SOLO, IO SONO CON TE..:" Gesù si fa vicino per sempre a questo ladrone, che ne aveva combinato di tutti i colori. E il ladro, con questa richiesta di Gesù, riesce a rubare il Paradiso!!!
La parola Paradiso significa giardino: Gesù non promette un orto! Giardino, perché tutto è bello, tutto è felicità, tutto è gioia. Gesù paragona il Paradiso al giardino perché vuole anche farci vedere come il Paradiso lo costruiamo qui in terra, partendo dal nostro cuore. Gesù è re dei cuori! In ognuno di noi ha seminato un seme, piccolo, invisibile… la fede. Questo seme può diventare un grande albero, e rendere ancora più bello questo giardino, e cresce quando ti accosti all'Eucarestia, quando preghi, quando ti confessi, quando fai opere di bene, quando obbedisci ai tuoi genitori, quando perdoni i tuoi amci… e da seme piccolissimo diventa un albero bello, grande, maestoso. Vedete allora come Gesù vuole essere Re: re d'amore, re dei cuori, re crocifisso. E noi non dobbiamo vergognarci di avere un Re cosi umile, cosi disprezzato… non dobbiamo vergognarci del Crocifisso. Purtroppo ancora spesso sentiamo di qualcuno che vuole togliere anche il segno del crocifisso dai luoghi pubblici, forse per paura e per vergogna che quell'amore che Gesù ha mostrato lo possa toccare, perché quando l'amore ti tocca, ti fa fare cose pazzesche che mai avresti fatto prima. Pensiamo a due innamorati: passano tanto tempo insieme, si fanno dei regali bellissimi, si dicono cose profonde e poetiche… cose che normalmente non si fa senza amore.
Anche chi ama Gesù, chi ricambia quest'amore, fa cose meravigliose, fa cose grandi… pensate ai santi. Oggi voglio raccontarvi la storia di alcuni santi, poco conosciuti ma che hanno tanto da insegnarci, e dirvi l'ultima cosa.
Siamo in Messico, nel 1926. Viene eletto un presidente, Calles, che fa questa legge: qui in Messico si può credere in qualunque religione, tranne quella cattolica. Addirittura crea un esercito per andare a cercare i cristiani, torturarli e, se non dimostrano di voler cambiare religione urlando "viva il presidente", ucciderli. Addirittura cercano di distruggere con una grande bomba la chiesa più grande del Messico, quella della Madonna di Guadalupe, ma non ce la fanno. I messicani, di cui la maggior parte sono cattolici, sono coraggiosi, si organizzano in gruppi, chiamati Cristeros, e anziché arrendersi, combattono: "Viva Cristo Re" è il loro urlo di battaglia. La battaglia stava per essere vinta dai Cristeros, ma poi il nuovo presidente riesce con l'imbroglio a vendicarsi di tutte queste persone, a ucciderne tantissime e a confermare quella brutta legge.
Oggi preghiamo anche per loro, per questi popoli che sono cristiani ma non possono esprimere in pubblico la loro fede, che sono perseguitati: l'amore di Gesù tocchi il cuore di questi governanti, e Gesù regni anche li, come nei nostri cuori, come in tutto l'universo. Che la nostra vita sia sempre un urlo che si estende a tutto il mondo:
Viva Cristo Re!
domenica 17 ottobre 2010
Omelia della XIX Domenica del Tempo Ordinario
17 ottobre 2010
Parrocchia Santa Bernardette – Roma (Messa degli Adulti)
Sia Lodato Gesù Cristo!
"L'uomo non è mai tanto grande come quando sta in ginocchio davanti a Dio".
0. Cari fratelli e sorelle, questa frase del Beato Giovanni XXIII sintetizza il tema delle letture di questa domenica: la preghiera. Gesù stesso nel Vangelo ce lo mostra: la parabola del giudice iniquo è detta sulla necessità di pregare sempre, senza mai stancarsi.
1. Due sono i personaggi della parabola: un giudice che era ingiusto ed empio, senza riguardi per gli altri e per Dio; e una povera vedova, che insiste continuamente affinché le venga fatta giustizia. Sembra che questa povera donna non avesse altro da fare: ed è proprio così: la sua vita è chiedere, è desiderare. Ed è proprio per questa sua insistenza che viene esaudita, nonostante l'atteggiamento del giudice. Anzi Gesù ci invita a pensare: Se un giudice del genere ha esaudito la vedova per la sua insistenza, tanto più Dio, che è giudice giusto e pio, esaudirà i nostri desideri.
2. Sant'Agostino afferma che la preghiera è il desiderio di incontrare Dio, di parlargli, di "intendersela con il Signore come un amico" come amava dire santa Teresina di Lisieux. E tale desiderio, tale volontà di essere amici di Dio, deve essere continuo, come abbiamo letto nel Vangelo di oggi. Se il nostro desiderio di Dio è continuo, cosi sarà continua anche la nostra preghiera: ogni evento, ogni persona, ogni notizia che ci interpella durante la giornata deve essere misurata con il metro di Dio, deve venir vista con gli occhi di Dio, deve venir considerata come volontà di Dio. Pregare significa entrare nella volontà di Dio, farla nostra. Spesso noi consideriamo la preghiera come una richiesta da esaudire, in nome di una fedeltà o di una bontà che in realtà non ci appartengono mai del tutto. Noi con la preghiera entriamo nella volontà di Dio: ciò significa che chiediamo a Dio qualcosa che possa essere per il nostro bene: se è volontà di Dio, essa si compirà, se non è volontà di Dio, o se non rientra nel nostro bene, chiediamo a Dio la forza di affrontare le difficoltà, i dubbi… la vita.
3. La vita, d'altronde, è una guerra: ce lo mostrano sia la prima lettura che il Vangelo. Solo chi prega, solo chi ha questo desiderio di Dio, solo chi grida a lui con fiducia VINCE. LA PREGHIERA, se è fatta con questo spirito di abbandono, di dipendenza da Dio, in maniera perseverante… VINCE SEMPRE. Lo dice anche Gesù nel Vangelo di Matteo "con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".
4. Per questo la nostra preghiera non può essere episodica, momentanea, ne possiamo imparare a pregare in maniera veloce e indolore: come dice un proverbio "presto e bene, raro viene". La preghiera fa parte di quel cammino da fare, di quella crescita spirituale che è la nostra fede.
5. LA PREGHIERA fa crescere la nostra fede, la nostra adesione a Cristo, la nostra dipendenza da Lui: RIFUGGIAMO l'ORGOGLIO di non chiedere, di accontentarci di qualche preghierina… vedete Mosè nella prima lettura: appena abbassa le braccia, la sua preghiera, Israele viene sconfitto. Ed è proprio con un'affermazione di Gesù sulla fede che termina il Vangelo di oggi: "Il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà ancora la fede sulla terra?" Una frase che ci può sembrare sconsolata, ed è cosi: ma alla quale possiamo rispondere: "Si, se noi ci impegneremo a combattere con Cristo, a desiderarlo con tutto il cuore e la forza, se pregheremo con fiducia e serietà".
6. Questo vuole essere il nostro proposito: trovarci pronti al ritorno del Figlio dell'Uomo, trovarci fedeli, trovarci amici e discepoli di Cristo: far trovare al nostro Signore e Dio una casa solida e spaziosa.
E questa casa sarà solida nella misura in cui saranno costruite con impegno le fondamenta: e le fondamenta sono date dalla preghiera.
7. Come costruire queste fondamenta, allora? Prima di tutto Dedicando qualche momento in più al silenzio e alla meditazione durante la giornata (specialmente alla mattina e alla sera) e la settimana (sicuramente la domenica!!!), magari da trascorrere alla presenza di Gesù Eucarestia qui nelle nostre chiese, ma anche in casa, per strada … dovunque si può pregare. Cosa chiedere? Raccontare a Gesù la nostra giornata, le nostre difficoltà, le nostre gioie … cosi come si fa con gli amici … utilizzare le preghiere che abbiamo imparato nella nostra infanzia … parlare con Dio partendo da un brano del Vangelo, meditandolo e cercando in esso la regola e la via della nostra vita … questi sono alcuni suggerimenti per iniziare questa costruzione.
8. Maria ci è maestra e madre anche nella preghiera: basta leggere il Magnificat, in cui Lei riassume la sua fede nella grandezza di Dio, nella continua presenza nella sua vita, nella sua assoluta dipendenza da Lui, nella infinita felicità che l'uomo sperimenta schierandosi con Dio nella lotta della vita, con la certezza della felicità che non conosce tramonto.
Sia lodato Gesù Cristo!
sabato 16 ottobre 2010
2 settimane!!!
strada facendo,
troverai un gancio in mezzo al cielo
e sentirai la strada far battere il tuo cuore...
vedrai più amore....vedrai!"