17 ottobre 2010
Parrocchia Santa Bernardette – Roma (Messa degli Adulti)
Sia Lodato Gesù Cristo!
"L'uomo non è mai tanto grande come quando sta in ginocchio davanti a Dio".
0. Cari fratelli e sorelle, questa frase del Beato Giovanni XXIII sintetizza il tema delle letture di questa domenica: la preghiera. Gesù stesso nel Vangelo ce lo mostra: la parabola del giudice iniquo è detta sulla necessità di pregare sempre, senza mai stancarsi.
1. Due sono i personaggi della parabola: un giudice che era ingiusto ed empio, senza riguardi per gli altri e per Dio; e una povera vedova, che insiste continuamente affinché le venga fatta giustizia. Sembra che questa povera donna non avesse altro da fare: ed è proprio così: la sua vita è chiedere, è desiderare. Ed è proprio per questa sua insistenza che viene esaudita, nonostante l'atteggiamento del giudice. Anzi Gesù ci invita a pensare: Se un giudice del genere ha esaudito la vedova per la sua insistenza, tanto più Dio, che è giudice giusto e pio, esaudirà i nostri desideri.
2. Sant'Agostino afferma che la preghiera è il desiderio di incontrare Dio, di parlargli, di "intendersela con il Signore come un amico" come amava dire santa Teresina di Lisieux. E tale desiderio, tale volontà di essere amici di Dio, deve essere continuo, come abbiamo letto nel Vangelo di oggi. Se il nostro desiderio di Dio è continuo, cosi sarà continua anche la nostra preghiera: ogni evento, ogni persona, ogni notizia che ci interpella durante la giornata deve essere misurata con il metro di Dio, deve venir vista con gli occhi di Dio, deve venir considerata come volontà di Dio. Pregare significa entrare nella volontà di Dio, farla nostra. Spesso noi consideriamo la preghiera come una richiesta da esaudire, in nome di una fedeltà o di una bontà che in realtà non ci appartengono mai del tutto. Noi con la preghiera entriamo nella volontà di Dio: ciò significa che chiediamo a Dio qualcosa che possa essere per il nostro bene: se è volontà di Dio, essa si compirà, se non è volontà di Dio, o se non rientra nel nostro bene, chiediamo a Dio la forza di affrontare le difficoltà, i dubbi… la vita.
3. La vita, d'altronde, è una guerra: ce lo mostrano sia la prima lettura che il Vangelo. Solo chi prega, solo chi ha questo desiderio di Dio, solo chi grida a lui con fiducia VINCE. LA PREGHIERA, se è fatta con questo spirito di abbandono, di dipendenza da Dio, in maniera perseverante… VINCE SEMPRE. Lo dice anche Gesù nel Vangelo di Matteo "con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".
4. Per questo la nostra preghiera non può essere episodica, momentanea, ne possiamo imparare a pregare in maniera veloce e indolore: come dice un proverbio "presto e bene, raro viene". La preghiera fa parte di quel cammino da fare, di quella crescita spirituale che è la nostra fede.
5. LA PREGHIERA fa crescere la nostra fede, la nostra adesione a Cristo, la nostra dipendenza da Lui: RIFUGGIAMO l'ORGOGLIO di non chiedere, di accontentarci di qualche preghierina… vedete Mosè nella prima lettura: appena abbassa le braccia, la sua preghiera, Israele viene sconfitto. Ed è proprio con un'affermazione di Gesù sulla fede che termina il Vangelo di oggi: "Il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà ancora la fede sulla terra?" Una frase che ci può sembrare sconsolata, ed è cosi: ma alla quale possiamo rispondere: "Si, se noi ci impegneremo a combattere con Cristo, a desiderarlo con tutto il cuore e la forza, se pregheremo con fiducia e serietà".
6. Questo vuole essere il nostro proposito: trovarci pronti al ritorno del Figlio dell'Uomo, trovarci fedeli, trovarci amici e discepoli di Cristo: far trovare al nostro Signore e Dio una casa solida e spaziosa.
E questa casa sarà solida nella misura in cui saranno costruite con impegno le fondamenta: e le fondamenta sono date dalla preghiera.
7. Come costruire queste fondamenta, allora? Prima di tutto Dedicando qualche momento in più al silenzio e alla meditazione durante la giornata (specialmente alla mattina e alla sera) e la settimana (sicuramente la domenica!!!), magari da trascorrere alla presenza di Gesù Eucarestia qui nelle nostre chiese, ma anche in casa, per strada … dovunque si può pregare. Cosa chiedere? Raccontare a Gesù la nostra giornata, le nostre difficoltà, le nostre gioie … cosi come si fa con gli amici … utilizzare le preghiere che abbiamo imparato nella nostra infanzia … parlare con Dio partendo da un brano del Vangelo, meditandolo e cercando in esso la regola e la via della nostra vita … questi sono alcuni suggerimenti per iniziare questa costruzione.
8. Maria ci è maestra e madre anche nella preghiera: basta leggere il Magnificat, in cui Lei riassume la sua fede nella grandezza di Dio, nella continua presenza nella sua vita, nella sua assoluta dipendenza da Lui, nella infinita felicità che l'uomo sperimenta schierandosi con Dio nella lotta della vita, con la certezza della felicità che non conosce tramonto.
Sia lodato Gesù Cristo!
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