sabato 8 settembre 2012

Ricevi, ricevi, ricevi... I Anniversario di Sacerdozio


Ieri sera, mentre riguardavo, un po’ per nostalgia un po’ per curiosità, il video della mia ordinazione sacerdotale, risentivo la predica del vescovo, che sottolineava una cosa importante. Diceva: “La parola che oggi risuona maggiormente è ricevi, : e lo ripeteva più volte: ricevi, ricevi, ricevi. E questo è stato l’anno dei doni, l’anno in cui più volte il Signore ha detto “Ricevi”.
Ricevi il mio Corpo e il mio sangue nelle tue mani, ricevi la Parrocchia di Santa Bernadette, ricevi l’innocenza, i piccoli gesti e la simpatia dei bambini, ricevi l’impegno dei loro giovani o diversamente giovani catechisti, ricevi il riavvicinamento di tante persone alla Messa e alla fede, ricevi le confidenze più intime delle persone che ho confessato, ricevi la possibilità di accogliere nella Chiesa tanti bambini, e di accompagnare tante persone in Paradiso. Ricevi la croce: quella dell’incomprensione, delle falsità, dei sotterfugi: di coloro che all’improvviso si scoprono atee e adulte, e si condannano da sole a vivere tristi lontane dal Signore. Ricevi la forza di alzarti, di fidarti, di lasciar perdere… di vedere che il Signore agisce con noi e nonostante noi: di vedere che uno solo di voi ha un valore infinito davanti al Signore.
Ricevi l’esempio di tanti confratelli, con cui ho condiviso un anno splendido: soprattutto don Donato e don Edoardo, che quest’anno iniziano una nuova tappa del loro ministero. Ricevi la luce: l’amicizia di tanti di voi, giovani o meno, le loro confidenze, i loro problemi, le loro lacrime. E la riprova di tutti i doni che ho ricevuto sono state proprio le lacrime:: delle del campo, del Grest, delle ultime settimane di giugno Questa sarebbe dovuta essere la Messa di saluto, di ringraziamento ma anche delle consapevolezza umana di lasciare una comunità che ama il Signore, la sua Chiesa, ei suoi preti… e riniziare E invece il Signore aveva in serbo altri doni: il il 19 maggio, quando qualcuno, alla vigilia della sua prima comunione, ha scritto: “Caro Gesù, vedi se puoi fare qualcosa per far rimanere don Simone”, il era il 22 giugno quando ho ricevuto la telefonata di don Paolo: “Vorresti rimanere?”, ed era il 3 luglio, festa di San Tommaso, apostolo dell’incredulità e della fede, quando ricevetti quel messaggio, sintetico e immediato: Mitt mons. Miglio, testo “Ok, puoi rimanere. E chi c’era si ricorderà le grida di gioia, che valgono più di tanti discorsi. Ed è così che il Signore, quando stavo per chiudere questo capitolo, lo ha riaperto: “Ricevi questo nuovo anno a Santa Bernadette", un nuovo anno, con un nuovo parroco, don Paolo, che ringrazio della fiducia e della simpatia da subito dimostratami, un nuovo viceparroco, don Cristian, che arriverà domenica prossima, nuovi bambini, nuovi catechisti, nuovi ragazzi: un anno per continuare a crescere nella fede e nell’unione tra noi, insegnantaci da tutti i preti che sono passati in questa comunità. Ed è doveroso qui ringraziare don Vincenzo, e don Marco, per le belle parole che mi ha rivolto. So che non ti aspettavi questo invito, so che l’hai accettato con gioia e con stupore: ho voluto che fossi tu perché sei stato in questi anni specialmente, amico fidato e saggio, nonché confratello attento.